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Dio, l’uomo e la malattia

di Romolo Mantovani


Dio è Amore.
Dio è Vita.
Gesù


Che cos’è Dio?


Non si può ammettere che l’universo sia opera del caso. Se la creazione esiste, è perché v’è un Creatore, ed essa ha una profonda ragione d’essere.
La nozione di Dio è innata nel cuore dell’uomo, ma questi l’ha soffocata, l’ha limitata alla sua comprensione umana, accettando passivamente l’interpretazione che altri uomini hanno dato.
Questa è la causa spirituale da cui derivano tutti i mali dell’umanità. Tentiamo dunque molto brevemente di vedere quale dovrebbe essere la vera concezione della divinità poiché, ragionevolmente, nessuno può negare l’esistenza di Dio o di un principio spirituale creatore della vita infinita.

Dio è il tutto in tutto: per conseguenza, Egli non può essere soltanto il Creatore, ma egli è al contempo il Creatore, la Creatura e la Creazione intera. Dio è in tutto: nelle stelle, come nel filo d’erba, nell’infinitamente grande, il « Cosmos », come nell’infinitamente piccolo l’« atomo ». Dio è in tutto, è la vita del tutto, dunque Egli è anche in noi, poiché noi viviamo.

Per meglio comprendere come Dio sia in tutto, noi possiamo prendere come esempio una scoperta della scienza. Polla ha scoperto che ciò che si credeva fosse materia inerte non è altro che dell’energia in vibrazione, e dunque della vita. Ciò che noi crediamo sia un pezzo di legno, una pietra — inerte e senza vita — è invece energia vivente e relativamente intelligente.
La scienza ha scoperto che la materia è composta da atomi, e che la differenza degli elettroni che girano intorno al nocciolo di questo atomo dà le differenti forme delle materie. Dunque, tutte le forme della materia — carne, legno, metallo — non sono che differenti manifestazioni della stessa unica sostanza: l’atomo.

Nello stesso modo noi possiamo dire che Dio è l’Atomo Spirituale che anima il cosmo infinito.
Prendiamo un altro esempio, molto volgare: l’acqua. Esposto a temperature differenti, lo stesso atomo di acqua si manifesterà sotto i diversi aspetti di ghiaccio, grandine, rugiada, neve, vapore acqueo, nebbia, nuvola, gas idrogeno, eccetera... Tuttavia non avrà mai cessato di essere la stessa sostanza: la sua forma soltanto sarà cambiata.

Con la medesima logica, se noi ammettiamo che l’atomo che compone i mondi è Dio, questo Iddio diventerà Spirito condensandosi maggiormente; diventerà Anima di ogni cosa e di ogni Essere. Diverrà: Idea, Pensiero, Sentimento, Emozione... fino a diventare materia, e sarà pur sempre la stessa sostanza sotto forme differenti.

Dunque, Fratello mio, tu non sei un corpo di materia inerte, tu non sei lo sventurato giocattolo di un destino cieco e crudele: tu sei in Dio, tu sei di sostanza divina.
Ma non cader nell’errore di considerarci una setta panteista. Cristo ci ha detto che Dio è Spirito. Noi consideriamo dunque tutta la creazione animata dallo Spirito che è Dio.

« Tutto il tuo essere è vivente », tu sei il re di un grande universo di milioni di cellule viventi ed intelligenti, sostanza unica che forma il tuo corpo fisico. Tu sei il padrone di tutto questo regno. Questo regno ti è affidato per realizzare la tua missione umana. Tu hai l’incarico di curarlo, di conservarlo sano e puro affinché, attraverso esso, lo Spirito possa manifestarsi perfettamente.
Fratello, vuoi rifletter bene a tutto ciò? È molto importante, se vuoi guarire.
Non credere che noi vogliamo tenere un corso di filosofia o di teologia. No, noi ci preoccupiamo della tua guarigione e, per ottenere questa, è della più grande importanza che tu sappia che:

Il Divino è in te. Medita su questa verità. Bisogna che tu riconosca il Divino in te se vuoi anche riconoscerlo al di fuori di te, in tutto ciò che ti circonda.
Tutta la grandezza, la bellezza e la potenza di Dio sono in te. Tu non puoi negarlo, poiché se Dio è Vita, tu non puoi negare di essere vivente, e dunque Dio-Vita è in te.
E poiché Dio è eterno, anche tu sei eterno. Non ti sarà mai possibile, per quanti sforzi tu possa fare, immaginarti, sentirti, vederti « morto »; ciò ti sarà impossibile, poiché tu sei vita e ciò che è vita non può morire.
Sappi dunque, Fratello sofferente, che tutta la potenza della vita, cioè Dio, è in te. Ti basterà comprendere bene, compenetrarti bene di ciò, per ritrovare il vero « te stesso »: un Figlio di Dio, e la splendente salute divina vivificherà tutto il tuo essere.

Dio si crea e si ricrea senza tregua. Basta guardare la Natura per constatare dovunque questa continua creazione e ricreazione: nel cosmo i mondi che scompaiono e che nascono ad ogni istante e, nell’infinitamente piccolo, questa formidabile e continua moltiplicazione. La vita è veramente una creazione incessante.
La stessa scienza ha stabilito che la legge della vita è « evoluzione ».
Tutto nella vita è autocreazione, lo stesso nostro essere è un continuo rinnovamento, una continua autocreazione. Le nostre idee si rinnovano senza posa: non abbiamo oggi la stessa idea di ieri, di un anno fa, di un minuto fa. Ed i nostri sentimenti cambiano del pari; noi amiamo oggi ciò che ieri abbiamo odiato e ameremo domani ciò che oggi ci è indifferente.
Quanto al nostro corpo fisico, la scienza stessa ce lo dimostra: ogni sette anni, si trova rinnovato; nessuna cellula del nostro corpo, da quella dell’occhio a quella dell’unghia, vive più di sette anni. Anche noi ci creiamo e ci ricreiamo senza posa. Sappi dunque, Fratello, che se oggi tu sei malato, tu puoi sin da adesso, ricreandoti un corpo nuovo, guarirti per sempre.

Dio è vita, anzi, Dio è Coscienza di vita. Se noi non siamo il nostro corpo fisico — poiché esso cambia continuamente — noi non siamo neppure i nostri sentimenti e i nostri pensieri, poiché anche tutto ciò cambia. Che cosa -siamo, insomma? Noi non possiamo essere altro che una Coscienza... Una coscienza nell’infinita Coscienza di vita universale.
Fratello, rifletti profondamente a tutto ciò, se davvero desideri una salute perfetta. Quando tu sentirai in fondo a te stesso questa verità, tu sarai allora mentalmente radicalmente guarito, tu potrai acquistare uno stato di perfetta salute, e tutti i tuoi mali scompariranno, sia quelli del corpo fisico come quelli dell’anima e dello spirito.
Tu potrai essere guarito per l’eternità.

Dio è equilibrio-vita. Non ti sembra adesso facile comprenderlo? Se Dio si crea e si ricrea senza posa, la creazione non avviene che nell’equilibrio che è armonia. l’equilibrio che crea. Laddove non v’è equilibrio, v’è arresto, morte momentanea, mai creazione.
Ecco perché tu sei malato: perché, per ignoranza, ti sei allontanato dalle leggi naturali, hai rotto l’equilibrio del tuo organismo e l’autocreazione in te si è rallentata.
Ma ti sarà facile, ora che tu sai che sei una potenza di creazione continua, ritornare alle leggi vitali e ritrovare presto il tuo equilibrio ed una salute che fino ad ora non hai mai conosciuto.

Ricordati che tu sei una creazione continua di vita, che tutti i poteri sono in te. Alzati e cammina, noi ti indicheremo il cammino e t’aiuteremo.
Anche noi abbiamo conosciuto le stesse sofferenze che oggi sono tue; anche noi siamo stati affranti dagli stessi dolori e dalla medesima disperazione, ma un amico invisibile ci ha illuminato e noi viviamo oggi nella gioia di una salute perfetta, nella gioia ancor più grande di poter condurre dei Fratelli al possesso di questo bene inestimabile della vita nella salute integrale.
Coraggio, Fratello, noi siamo qua, e tutta la potenza della vita è qui per aiutarti.
Medita profondamente su tutto ciò che ti abbiamo detto. Trascorri più tempo che puoi in questa meditazione, e la luce si farà in te.
Ripetiti sovente:

Io sono di essenza divina.
Io sono il re dei milioni di cellule che compongono il mio corpo fisico.
Queste cellule si rinnovano continuamente.
Queste cellule sono degli esseri viventi, dei servitori intelligenti e fedeli che son pronti a servirmi.
Io imparo a dirigerli nel giusto e nel vero: verso la salute ideale.

 

Che cos’è l’uomo?


Voi siete degli dèi…
Gesù


Ti meraviglierai forse che ci si ponga questa domanda. Ma tu sapresti rispondere? Molto probabilmente, no. Tu sei senza dubbio convinto che ciò non ha alcun rapporto con la tua malattia.
Ebbene, si, caro Fratello! E devi sapere che non solo la malattia, ma anche tutte le sofferenze umane hanno per causa principale l’ignoranza di se stessi e delle leggi della vita.

Nella nostra società civilizzata si insegna ogni specie di errori. Si fanno imparare molte cose alla gioventù di oggi, cose non solo inutili, ma qualche volta anche dannose per l’avvenire e per la felicità degli uomini. Si obbligano i giovani ad assimilare delle lingue morte che non serviranno a nulla, si fa loro studiare tutto ciò che vi è di più brutto nella storia dei popoli. Si giunge persino ad insegnare loro il modo migliore di uccidersi l’un l’altro, il che è assurdo; poiché, se giunti a 20 anni essi debbono lottare e darsi reciprocamente la morte, meglio varrebbe non metterli neppure, al mondo.
Tuttavia, la necessità di conoscere è ben evidente.

Se tu possiedi una splendida e comoda automobile e non ne conosci il funzionamento, non potrai servirtene e sarà come se tu non l’avessi.
Lo stesso vale per la tua persona. Se tu non conosci i poteri infiniti che sono in te, non potrai servirtene e rimarrai un disgraziato in mezzo all’abbondanza.

L’uomo d’oggi vive come un selvaggio che, non avendo mai visto nulla, arrivi dall’oggi al domani in una delle nostre città civilizzate: non potrebbe utilizzare nulla di ciò che forma la nostra civiltà; non saprebbe servirsi dell’elettricità, né della luce, dei trasporti, del telefono, della radio ecc... Sarebbe meravigliato ma continuerebbe a vivere come un selvaggio, poiché non comprenderebbe nulla delle nostre invenzioni e non arriverebbe a servirsene da solo.

L’uomo civilizzato si trova attualmente nella stessa situazione in rapporto a se stesso. Non si conosce, non sa che cosa è, è ben lungi dal sospettare i meravigliosi poteri che sonnecchiano in lui e vive nella miseria, in mezzo ad un’abbondanza infinita di tutto: vive nella malattia, pur avendo in sé la possibilità di una salute perfetta: vive infelice, avendo tutto per essere perfettamente felice.
Di chi la colpa?

Tu griderai: « Ma la colpa è del medico che dovrebbe insegnarci come siamo fatti, del prete che avrebbe dovuto farci comprendere la nostra natura spirituale! E ne renderai responsabile anche l’istitutore od ancora i tuoi parenti, che dovevano spiegarti il mistero del tuo essere.
No, Fratello, credi bene che il solo responsabile sei tu stesso.

Non domandare al medico di svelarti il tuo stesso enigma, poiché la sua scienza materialista giunge appena a fargli conoscere gli organi fisici; non lo chiedere neppure al prete della tua religione, poiché neppure egli saprà risponderti, occupato come è a fare accettare l’immagine di un Dio sopra un altare, dimenticando che la vera divinità è in ogni essere ed in ogni cosa.
L’istitutore o il professore sono pagati esclusivamente per insegnare cose di valore secondario. Neppure i tuoi genitori possono molto spesso insegnarti nulla, poiché essi stessi sono nella tua medesima ignoranza.
Sei tu, e tu solo, che puoi liberarti.

Il Cristo che non voleva che l’uomo rimanesse uno sfruttato ci ha dato quest’ordine: « Siate liberi! », ed è per questa ragione che venne crocifisso.

La liberazione dell’uomo deve venire dall’uomo stesso, dalla sua comprensione e dalla sua intima coscienza.

Tutte le scoperte moderne stanno a provarci, ad ogni istante, che in realtà la materia non esiste. Dall’elettricità al telefono, dalla radio alla televisione, dall’aeroplano senza pilota alla scoperta dell’energia atomica, tutto sta a confermarci che la vera realtà non è la materia ma il mondo sottile, imponderabile, spirituale.
L’uomo che, ostinatamente, non vuole aprire gli occhi su questo mondo spirituale, che vuole continuare a vivere nella sua limitata coscienza di uomo esclusivamente materiale, uccide in sé la vera vita, e non può trovare la salute né la vera felicità. Bisogna che egli si liberi da questa limitazione di coscienza.

Fratello, tu che non vuoi abbandonare la vecchia concezione materialista di te stesso, cerca di raccoglierti interiormente.
Crea una grande calma in te ed intorno a te.
Crea un grande silenzio in te, e fai al più profondo di te stesso questa domanda: « Sono un essere esclusivamente materiale? Oppure v’è in me qualche cosa di più che non il corpo fisico? ».

Lascia che il silenzio interiore ti porti la risposta. Se questa continua ad essere negativa, domandati:
« Per quale ragione gli animali, allo stato libero, non sono mai ammalati? Perché gli animali domestici che cadono ammalati non ricorrono né al medico né al farmacista, ma sanno guarirsi da soli con i propri mezzi? ».
E tu, che dovresti essere il più intelligente degli esseri del creato, ti affidi ciecamente a mani profane quando ti ammali, invece di uscirne da solo, senza l’aiuto di alcuno.

Ecco dove ci porta il nostro orgoglio, la nostra falsa civilizzazione: a farci diventare inferiori all’animale, poiché questo si lascia guidare dal suo istinto, mentre noi abbiamo fatto tacere la nostra coscienza ed agiamo da ciechi.
La prima cosa da fare è di imparare la lezione che ci dà l’« animale », e cioè di non ricorrere più, per pigrizia, ad altre persone, ma lasciare libero sfogo all’istinto naturale che ci guida per guarirci.

A poco a poco, questo stesso istinto naturale si svilupperà in te, ti farà vivere una vita umana naturale e ti aprirà l’orizzonte delle infinite possibilità spirituali che sono in te.
Tu sentirai che non sei soltanto materia, che non sei solo un animale, ma che tu sei un Uomo, che qualche cosa di spirituale è in te. Comprenderai finalmente che tu sei d’origine divina come tutto il creato, e che soltanto per lo spirituale che è in te tu potrai diventare veramente « libero ».
È per la tua natura spirituale superiore, che tu potrai dominare efficacemente tutte le condizioni materiali della vita umana.

Se tu sei uno degli uomini affiliati ad una religione qualunque — forse cristiano cattolico, protestante od altro — hai tu mai seriamente riflettuto al vero insegnamento del Cristo? Non ti ha detto: « Sii libero! »?
Perché dunque vuoi tu insistere a restare schiavo di un altro uomo, di un medico quasi sempre materialista, di un guaritore, di un farmacista, eccetera?

Essere cristiano non significa soltanto credere nell’esistenza passata del Cristo, ma significa vivere il suo insegnamento. Puoi immaginarti il Cristo malato? È impossibile, egli era sempre raggiante di salute e guariva gli altri.
Non ci ha dato l’esempio di una salute perfetta? Ora, per il fatto che tu sei malato, tu non puoi più dirti cristiano, e se tu persisti a domandare la tua guarigione ai mezzi materiali, non agisci da vero cristiano.

Sappi che il vero discepolo non deve servirsi che dei mezzi indicati dal Cristo: Acqua - Terra - Aria - Sole - Fluidi e Fede, molta Fede. Ogni altro mezzo è al di fuori della vera fede cristiana.

Sii un uomo libero, che sa superare ogni limitazione, e tu potrai allora ritrovare ben presto la salute.

Tu sai che il mondo è il prodotto di un Principio Spirituale Creatore. Questo Principio Spirituale è in ogni essere ed in ogni cosa, anima tutto il creato, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.
Sforzati di sentirti parte integrante di questo Principio Spirituale Universale.
Ecco ciò che devi tentare di realizzare.

 

Che cos’è la malattia?

 
Essere malati è cominciare a morire.
Essere in buona salute è vivere nella gioia.
La malattia non è mai « un accidente »
ma sempre la conseguenza dei nostri errori.
Romolo Mantovani


Abbiamo visto che l’uomo non è che una cellula vivente più o meno cosciente della « vita universale » infinita, autocreatrice ed onnipotente.
Abbiamo constatato che questa « vita » è basata sull’equilibrio, poiché per creare e ricreare l’equilibrio essa è indispensabile. Ogni squilibrio è dunque un arresto nell’evoluzione e provoca il nostro allontanamento dalle leggi della vita universale.

Si comprenderà adesso facilmente che l’uomo è un centro vitale facente parte integrante dell’universo di vita; è sottomesso alle stesse leggi d’equilibrio. È un centro di attrazione, d’assimilazione e di esteriorizzazione di vita su tutti i piani. Quando vi è uno squilibrio di queste funzioni, si constata un ostacolo al flusso naturale della vita; è ciò che si chiama sofferenza, malattia, dolore.

La malattia non è dunque che uno squilibrio che può prodursi sia sul piano spirituale che su quello mentale, emozionale o fisico; ma qualunque sia il piano su cui si manifesta, questo squilibrio toccherà anche gli altri piani, poiché, ripetiamo, tutto è contenuto nella vita.
Se noi domandassimo agli uomini: « Discendiamo da Dio o dalla scimmia? », saremmo obbligati a constatare che quasi tutti hanno l’idea di discendere dalla scimmia. L’uomo di oggi si solleva difficilmente al disopra della coscienza di un animale.

Ecco il primo errore, la prima causa di squilibrio. Certamente il corpo fisico dell’uomo discende dall’animale. Ma l’uomo deve anche concepire ch’egli è un’« anima » ed uno « spirito » e che, come « spirito », è di discendenza divina.
Diremo meglio: l’uomo è di essenza divina compiendo la sua evoluzione attraverso la materia; dunque noi discendiamo da Dio ed emergiamo dall’animale.

La vita non è che l’armonia esistente tra questi tre principi nell’uomo:
corpo - anima - spirito, ed il loro rapporto con l’Universo esteriore; come ci ha detto l’apostolo Paolo.
Noi non siamo « un corpo » con un’anima; noi siamo « uno spirito » con un’anima e un corpo.

Chi ha una coscienza del divino in sé e vive secondo questa coscienza non si allontanerà mai, su di alcun piano, dalle leggi vitali e spirituali, le seguirà naturalmente e troverà la vera felicità integrale, vivrà nell’armonia di vita, resterà nell’equilibrio-vita e potrà creare e ricrearsi costantemente.
Ma colui che non sa vivere completamente su tutti i piani, in questa coscienza spirituale, colui che viola le leggi di vita per ignoranza o cattiva abitudine, crea uno squilibrio; allora si produce un arresto nella sua evoluzione e per conseguenza nell’evoluzione generale. Anche se questo arresto momentaneo si produce su un solo piano (fisico, morale o spirituale), se la causa persiste, questo squilibrio si rifletterà anche sugli altri piani, poiché noi sappiamo che tutto è contenuto nella vita.

Abbiamo spiegato tutto ciò per fare ben comprendere che l’uomo non è esclusivamente un animale, ma che è composto di tre principi: fisico, morale e spirituale. I principi spirituali e morali sono più importanti del principio fisico, ed un errore spirituale si rifletterà come un disordine negli altri piani.

La prima causa di malattia è la mancanza di credo spirituale; gli uomini sono in maggioranza materialisti, non hanno coscienza di essere un’anima ed uno spirito, e quelli che non sono materialisti, perché appartengono ad una religione o ad una setta, sono ugualmente nell’errore perché hanno la concezione di un dio separato dalla sua creatura, ciò che è nefasto.

Ma non possiamo continuare questo studio sulle cause spirituali della malattia poiché il nostro scopo qui è trattare della malattia e dei mezzi per guarirla sul piano fisico. Raggiunta questa guarigione materiale, l’uomo potrà evolversi sugli altri piani.

Che cos’è dunque la malattia dal punto di vista materiale? Uno squilibrio dovuto ad un errore o ad una infrazione alle leggi naturali della vita. Questo errore sarà molto spesso d’origine spirituale o morale, ma lo squilibrio finirà con l’estendersi gradualmente su tutti i piani.

Abbiamo detto che la materia non è che la condensazione dello spirito, e ci è facile comprendere che ogni malattia fisica ha una causa spirituale, e che spirito e materia si influenzano reciprocamente. È evidente che lo spirito ha un’importanza ben superiore al morale ed al fisico, e che l’uomo cosciente della sua spiritualità dominerà completamente questi ultimi. Ma l’umanità attuale è troppo materialista, ed è sfortunatamente il contrario che succede ai nostri giorni.


L’origine della malattia


Poiché Dio è la bontà stessa, bisogna riconoscere che la buona salute è lo stato naturale dell’uomo come pure degli animali. Se si sapessero sempre osservare le leggi della natura non si sarebbe mai malati, esattamente come gli animali che, allo stato selvaggio, non conoscono la malattia.

L’uomo civilizzato, per ignoranza o perché trascinato da false abitudini, viola queste leggi; ne risultano condizioni di vita anormali ed è allora che si manifestano i sintomi ai quali si dà il nome di « malattia ».

I nostri errori di concezioni spirituali, i nostri pensieri negativi, i nostri sentimenti egoistici, di rancore, d’odio, le nostre emozioni, ecc..., influenzano il sistema nervoso, contraggono il plesso solare e si traducono in cattive digestioni. Non osserviamo le leggi di igiene o di alimentazione pura? Tutto ciò influisce ancora sulla digestione.

La nostra lunga esperienza ci prova che la principale causa di una qualsiasi malattia è uno squilibrio dell’apparato digestivo. Anche quando il disordine è causato da accidenti esterni o da cattive tendenze ereditarie, finisce sempre col riflettersi sulle funzioni dell’intestino.
Questo squilibrio provoca una quantità sovrabbondante di scorie alimentari che, a poco a poco, non potendo essere espulse, divengono un focolare di malattie.

Lo ripetiamo, dunque: sul piano fisico, tutte le malattie non hanno che una causa principale: l’esistenza delle sostanze morbose, chiamate tossine, nell’organismo. Spesso sono proprio le scorie della nostra alimentazione, che l’organismo non ha la possibilità di espellere, la causa della malattia.

Alla base di qualunque piccolo disturbo o di una grave malattia, incontriamo sempre una digestione difettosa e insufficiente, od un cattivo funzionamento dello stomaco e dell’intestino.
Durante il nostro lavoro, non abbiamo mai trovato un malato le cui digestioni fossero perfette; alcune volte sembravano sane, ma lo erano soltanto in apparenza. Ciò ci chiarisce nettamente e definitivamente l’origine unica di ogni malattia: una digestione incompleta o cattiva dovuta troppo spesso ad una nutrizione antinaturale e troppo abbondante, che carica il nostro organismo di una quantità di scorie che esso non ha la forza di eliminare attraverso le vie naturali.

Quando si cade malati, ci si meraviglia e ci si domanda: « Ma come è potuto accadere ciò, mentre stavo tanto bene? ».
Il fatto è che si è tuttora nel grave errore di credere che la malattia arrivi all’improvviso, senza alcuna ragione plausibile. Si pensa che l’ultimo pasto ci ha provocato un’indigestione, che una corrente d’aria è causa di un reumatismo, eccetera.
La verità è che ogni malattia, per piccola che sia, ha sempre covato a lungo; il suo manifestarsi è l’ultimo sforzo dell’organismo per sbarazzarsi delle sue tossine.

L’uomo deve dunque imparare a riconoscere se è sano o malato, se osserva le leggi naturali oppure se le trascura.
Deve comprendere che, se egli contrae delle malattie, è sempre per colpa sua, per la sua ignoranza, o per disobbedienza alle leggi di natura.

Chi si proclama martire della gotta o dei reumatismi commette un errore, poiché allora l’alcolizzato potrebbe ugualmente dire che è un martire del delirium tremens. La verità è che sia l’uno quanto l’altro non fanno altro che pagare le colpe che hanno commesso.

È tempo che l’uomo svegli la sua coscienza ed impari a vivere degnamente e sempre in buona salute.
L’uomo sa che il pensiero è creatore. Egli deve imparare prima di tutto a sorvegliare la sua mente. Ogni pensiero negativo è causa, presto o tardi, di malattia; ogni sentimento meschino lo terrà legato alla sofferenza. L’uomo deve imparare a vivere secondo la sua vera natura.

Controllate la vostra nutrizione: gli alimenti antinaturali non sono digeriti completamente e quando se ne assorbe ogni giorno non si può più arrivare ad eliminare la forte quantità di scorie prodotte.
Quando il nostro nutrimento è passato per la bocca, prima digestione quasi sempre trascurata, e poi nello stomaco che continua la digestione, e poi nell’intestino che assimila tutto ciò che può essere assimilato dall’organismo, i residui, i rifiuti della nostra digestione, si depositano dapprima negli organi di evacuazione naturale, quindi, se il corpo è in buona salute, vengono naturalmente espulsi.

Ma se gli organi di espulsione non funzionano oppure funzionano insufficientemente, queste sostanze si localizzano nell’organismo. Talvolta il corpo tenta di eliminarle attraverso leggeri disordini come diarree, forti traspirazioni, urine abbondanti, sfoghi, ecc..., ma restano sempre dei residui; altre scorie arrivano e l’accumulo si intensifica.

Intestini, reni, epidermide e polmoni eliminano da un corpo sano tutto ciò che non gli serve più, ma se le sostanze tossiche sono in quantità troppo grande, l’organismo non può più eliminarle ed esse rimangono in gran parte nel corpo, e qui si accumulano.

Cominciano col depositarsi sulle pareti intestinali e nel basso ventre, del quale impediscono il buon funzionamento. L’organismo è allora obbligato a sbarazzarsi da questo deposito di tossine con una forte combustione interna (febbre), una fermentazione, dalla quale si sprigionano gas tossici che sono portati attraverso tutto il corpo per poter essere eliminati dai pori della pelle. Sfortunatamente, molto spesso non trovano libera uscita, poiché l’uomo è troppo vestito, e sono obbligati a localizzarsi in una parte del corpo, particolarmente nella testa e nel collo.

Sotto la pelle formano uno « spessore » che si oppone sempre più alla libera circolazione del sangue o al buon funzionamento di un organo, e costituiscono un terreno favorevole alla nascita di qualsiasi malattia.

Se queste tossine si localizzano in un determinato organo, in un tempo più o meno lungo noi avremo una malattia di questo organo (bronchite per i bronchi, tubercolosi per i polmoni, ecc.): il nome non ha alcuna importanza, ma la causa unica sono queste tossine che offrono un terreno favorevole a ogni malattia.

Rammentiamoci bene che quando un male si è dichiarato, non è solo l’organo dove si manifesta ad essere colpito, ma tutto l’organismo. Ecco perché c’è la necessità di curare non un organo od una malattia, ma tutto l’organismo, ed in un modo radicale.

Talvolta l’organismo stesso si crea delle uscite artificiali di evacuazione di queste tossine, che prendono la forma di piaghe aperte: foruncoli, fistole, emorroidi, sudori abbondanti dei piedi e delle mani, diarree, perdite, ecc..., ma questi canali non si formano che quando tutto l’organismo è molto sovraccaricato ed intossicato.

Se, come si fa comunemente, si colmano questi canali con i medicinali, cicatrizzando le piaghe, si impedisce alle tossine di eliminarsi, e queste restano nell’organismo provocando altri mali, ancora più gravi.

È nell’organo più debole (che non ha la forza di respingere) che le tossine si localizzano di preferenza. Esse sono sottomesse alla legge di gravità, e per conseguenza si portano nel lato sul quale abbiamo l’abitudine di dormire.

Rimangono nei nostri organi, e li incrostano.
Possono assumere aspetto solido, parti dure, ecc., o liquido come nell’idropisia, o gassoso come nelle nevralgie.

Quando la quantità di queste tossine è considerevole e mette in pericolo la salute di un organo o di tutto l’insieme, i dolori cominciano a farsi sentire... Questo è il campanello d’allarme per richiamarci alla necessità di curarci come conviene, cioè coi mezzi naturali e ritornando alle leggi della natura.

Ciò che comunemente si chiama « malattia » non è altro che un avvenimento, o meglio il risultato dei tentativi della Natura per allontanare da noi delle condizioni di vita anormali e ristabilire l’equilibrio.

Non bisogna più considerarla un lavoro di distruzione della salute, ma al contrario lo sforzo dell’organismo per depurarsi e ricondurre l’equilibrio.

Ci hanno abituati a considerare la malattia come una « entità » o piuttosto come una realtà quasi tangibile, personificata; le si danno dei nomi, e ci si dice che essa attacca tale o talaltro organo, che si localizza, che è maligna o benigna, che è ereditaria, contagiosa, inguaribile, ecc... Ma è un grave érrore considerarla come una entità reale e potente, che si stabilisce dentro di noi e che in certi casi diventa più forte di noi.

Noi dobbiamo, al contrario, affermare che essa non esiste in sé medesima, ma che vi sono differenti gradazioni di salute; la salute è vita, e fino a che c’è vita, c’è la possibilità di accrescerla. Ciò che noi chiamiamo « malattia » non è che lo sforzo compiuto dalla nostra forza vitale per riprendere il suo giusto equilibrio.

Ciò che ci interessa, dunque, non è di conoscere il nome dato alla malattia che ci affligge, ma di conoscere come dobbiamo agire per rimettere il nostro organismo nell’ordine della Natura, per aiutarlo a guarirsi da s’é e ritrovare in tal modo una salute perfetta.

L’uomo civilizzato di oggi non conosce più la perfetta salute, ma conosce soltanto una salute più o meno buona. Vi sono malati che si credono in buona salute, e uomini che posseggono una certa salute ma che non sanno che potrebbero acquistarne una ben migliore.
Voi tutti conoscete il detto « ogni uomo sano è un malato che non sa di esserlo ». Per la maggioranza degli esseri umani, questo è vero.
Tuttavia ogni uomo può, se lo vuole, acquistare una salute perfetta, che lo porterà a vivere una vera vita, in una gioia ed una felicità mai conosciute finora.

Il disordine proviene dall’ignoranza delle leggi della vita sana che non abbiamo saputo osservare; la nostra attenzione è stata troppo spesso e per troppo tempo distolta dalla Natura: per la cattiva educazione, per i nostri gusti e per i nostri istinti che ci trascinano verso una vita fittizia.
Il nostro modo poco naturale di pensare e di vivere crea in noi degli ostacoli e produce delle disarmonie che la potenza vitale che noi possediamo deve sormontare e regolarizzare per ottenere l’equilibrio-vita.

Noi ti spieghiamo tutto questo sopratutto per tentare di convincerti che non esiste che un’unica causa di malattia: il deposito delle sostanze morbose rimaste nell’organismo; e una sola ed unica malattia: l’intossicazione che si manifesta con sintomi e forme differenti.

Tu devi dunque dedurne che: se una è la causa della malattia, uno ugualmente è il metodo per guarirsi: eliminare la causa, cioè eliminare le tossine che si trovano nell’organismo ed evitare di produrne di altre.
Ora ti sarà facile comprendere perché con lo stesso metodo noi possiamo guarire tutte le cosiddette malattie e perché esse sono tutte guaribili: perché, in verità, non ne esiste che una sola. Ciò è provato da anni di esperienza e non da anni di studi teorici.

Possiamo affermare che nessuna malattia è veramente ereditaria, né contagiosa, poiché non esiste malattia, ma soltanto un terreno favorevole, creato dalle tossine che permettono la manifestazione della malattia sotto forme diverse.

Il terreno è tutto, e questo terreno è costituito dalla presenza delle tossine. Un organismo senza tossine non può essere malato né contaminato, mentre un altro organismo, carico di tossine, è soggetto ad ogni malattia.

Avrai pertanto ben compreso che cosa bisogna fare per guarire: sbarazzare l’organismo dalle sue tossine e riattivare il perfetto funzionamento della digestione: è tutto qui, ed è molto semplice.


Come stabilire se si è sani o malati


Generalmente l’uomo non sa mai se è sano o malato: si ritiene sempre in buona salute fino al giorno in cui è obbligato a mettersi a letto; allora, stupito, chiama il medico per farsi dire che cosa ha e che cosa deve fare per guarire.
L’uomo primitivo che non conosce il medico, sa molto bene trarsi d’impaccio da solo con i mezzi naturali, ma generalmente è sempre in buona salute. Gli animali selvaggi non hanno medici e stanno bene; sono soltanto gli animali domestici e gli uomini civilizzati che hanno bisogno di un medico per sapere se sono sani o malati e che cosa debbono fare in quest’ultimo caso.

È logico che la civilizzazione ci renda molto più ignoranti dei popoli non civilizzati? È logico, è normale, è naturale che l’uomo si consideri malato senza conoscere le cause del suo male e che non sappia che cosa deve fare per guarire?

No, noi pensiamo invece che il vero progresso dovrebbe condurre l’uomo a diventare molto più intelligente e molto più cosciente di tutti i suoi atti. La nostra falsa civiltà, falsa poiché non ha fatto altro che separare, sezionare e specializzare tutto, ci ha allontanato dal vero e ci ha reso incoscienti e pigri.

Si commette uno sbaglio dopo l’altro, si vive una vita artificiale e antinaturale e ci si crede sani; quando si cade malati, si crede stupidamente che la malattia si è appena formata e che è dovuta, ad esempio, ad un colpo di freddo. Non ci viene neppure l’idea che la si è preparata da molto tempo e che sarebbe possibile, con un po’ di buona volontà e d’intelligenza, identificarla alla sua origine.

Per poter rispondere alla domanda se siamo sani o malati, bisognerebbe che prendessimo per modello un uomo veramente sano e lo paragonassimo a noi. Ma nella nostra povera umanità dove trovare un uomo veramente sano?
Ciò nonostante, faremo del nostro meglio per darne un ritratto.
Abbiamo affermato che siamo composti di tre principi che si penetrano e si influenzano l’un l’altro e sappiamo che il più importante dei tre è il principio spirituale; consideriamo dunque la salute in rapporto a questi tre principi.

Per essere in perfetta salute:

spiritualmente, l’uomo deve avere coscienza di essere sopratutto un essere spirituale. Realizzare il divino che è in lui, saperlo trasporre e viverlo su tutti i piani.

moralmente, l’uomo deve saper vivere nella concezione dell’amore puro in ogni occasione. L’egoismo, l’orgoglio, l’invidia, ecc., sono gravi malattie spirituali che, inesorabilmente, avranno la loro ripercussione sui fisico.
L’uomo violento, collerico, nervoso, chi è sempre eccitato, chi è triste di natura e melanconico, il negativo, il misantropo, il geloso, l’arcigno, chi è schiavo dei suoi pregiudizi, il maniaco, ecc., presentano gli indizi di chi vive nell’errore, è malato e deve curarsi correggendosi.

Tutte le passioni malsane e tutti i pensieri cattivi sono cause di malattia. Il nervosismo, la collera, l’egoismo agiscono in modo disastroso sui nostri sensibili nervi. Lo stomaco e il fegato ne sono disturbati, non funzionano più normalmente.
Il sangue si contamina, ed allora cominciano le difficoltà nell’organismo. Gli uomini non comprendono perché cadono malati, ma il fatto è che il nostro organismo è per sua natura altruista, in ogni suo particolare. Dunque, se vogliamo vivere da egoisti, lo « traviamo ».

Così come non possiamo vivere nell’aria viziata, nello stesso modo non possiamo vivere con dei cattivi sentimenti. Ci occorrono l’aria pura e dei buoni sentimenti. Nessuno è perfettamente sano se non ha un corpo puro; un corpo cui è unito uno spirito che è nell’errore non può essere che votato alla malattia.

Noi consideriamo sano l’uomo che è sempre ottimista, allegro, sorridente, contento, calmo, attivo, che conserva sempre la piena padronanza del suo spirito e dei suoi sensi in tutte le circostanze.
È perfettamente sano soltanto chi ha l’animo puro ed il cuore nobile, chi possiede l’equilibrio perfetto ed integrale di tutto il suo essere, chi vive secondo la sua coscienza spirituale.

Conosciamo bene l’obiezione che viene sollevata quando noi esponiamo queste idee: ci si dice che esse non sono vere poiché i fatti della vita dimostrano il contrario. Molto spesso nella società si constata che uomini egoisti e cattivi riescono in tutto, hanno una perfetta salute, ricchezza e onori durante tutta la loro esistenza, mentre dei galantuomini bravi, onesti e buoni sono per tutta la vita perseguitati dal destino e malati.
Ingiustizia!, si grida.

Possiamo ammettere che l’Universo sia un caos di disordine e d’ingiustizia? Ci basterà levare gli occhi verso il firmamento per stupirci della disciplina, dell’ordine e della giustizia che vi regnano. Saremo obbligati ad ammettere che l’universo è retto da leggi di una giustizia immanente ed inflessibile.
Dunque, anche nei due casi che abbiamo citato v’è una giustizia suprema, e l’apparente ingiustizia dipende dal fatto che noi dimentichiamo o non vogliamo ammettere la legge naturale delle vite successive, e con la nostra ignoranza limitiamo la vita, che è eterna, ad un’unica esistenza terrestre.

Certamente si dà il caso che dei materialisti o degli individui poco evoluti, dotati di forte costituzione, restino sani durante tutta la loro vita pur conducendo un’esistenza antinaturale e muoiano all’improvviso, proprio perché in questa vita hanno altro da imparare che non la salute. Ma sappiamo quale sarà la loro prossima esistenza? Poiché è forse là che essi raccoglieranno i frutti del male seminato in precedenza.

La giustizia immanente esiste sempre e per tutti, anche se gli uomini non vogliono riconoscerla. È facile rendere Dio responsabile dei nostri mali, ma sarebbe più saggio riconoscere i nostri errori, e fare tutto il possibile per migliorarci.

Quando trattiamo una questione, ci piace prenderla alla base. È per questo che, studiando la malattia, andiamo alle fonti stesse e vogliamo considerarla non solo nel suo aspetto apparente, ma in tutta la sua estensione e le sue cause.

Non dimentichiamo che tutto è contenuto nella vita. È per questo che noi insistiamo sulla necessità di comprendere le cause della malattia per poterla radiare definitivamente dalla nostra esistenza. È solo attraverso l’esatta comprensione che noi giungeremo ad eliminare ogni ragione di squilibrio e disarmonia in noi, non solo in questa fuggevole esistenza terrestre, ma per sempre. Nelle nostre future esistenze terrestri, non avremo più bisogno di passare attraverso l’esperienza della malattia, se abbiamo saputo ben comprenderla ed eliminarla in questa vita.

Tale è l’importanza di queste idee. Insistiamo sulla necessità di godere di una salute fisica perfetta perché senza la salute del corpo non possiamo realizzare un reale progresso spirituale.

Esaminiamo ora il terzo principio che agisce in rapporto alla salute:

fisicamente, molti sono gli aspetti che concorrono a determinare una buona condizione dell’uomo. L’uomo normale, di salute perfetta, deve avere una forma perfetta. Il corpo deve essere ben proporzionato in ogni sua parte. Deve comporre un insieme molto simmetrico, ben equilibrato e armonioso. Tutti i movimenti dell’uomo sano saranno molto agili. Il sonno deve essere calmo, tranquillo, normale, senza interruzione, ed al risveglio ci si deve sentire ben riposati, pieni di vitalità ed allegri.

Ognuno può riconoscere se è o meno in buona salute, in ogni caso senza esitare è meglio prevenire che guarire, per questo consigliamo vivamente la lettura della pagina: [ RICONOSCERSI ] su Natura, Amore e Vita.

Per ritrovare la salute è indispensabile tornare ad una vita sana e naturale. La Natura è retta da leggi che noi dobbiamo rispettare: quando ce ne allontaniamo, incontriamo inevitabilmente, presto o tardi, la sofferenza. Non v’è dunque altro mezzo di salvare la propria salute, se non il ritorno alle Leggi Naturali. Se la malattia è il risultato dei nostri errori, bisogna prima eliminare questi errori e poi aiutare l’organismo a guarirsi con i mezzi vitali.

In ogni campo della vita vige un equilibrio che deve essere rispettato, quando viene infranto saranno la purezza e l'amore a ricrearlo, riportandoci la salute, poiché in noi c'è tutta la forza guaritrice di quel dono meraviglioso che è il Creato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Antonio BIGLIARDI


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